La fame nascosta delle nuove povertà

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a cura di Maria Luisa Di Pietro

Copertina del libro
Copertina del libro

Per poter intervenire sulle diseguaglianze tra gli individui e i gruppi sociali e ridurre il carico di malattia tra i gruppi più colpiti, è necessario avere quegli elementi di conoscenza che possono aiutare a ridefinire e ampliare le politiche che si associano all’equità in salute. Tenendo presente che si trova spesso di fronte a un concorso di cause, non è semplice trovare la soluzione più adeguata

che non può – tra l’altro – limitarsi ad essere meramente interventistica. In altre parole, è fondamentale non solo ridistribuire le risorse economiche in modo che tutti abbiano accesso ai beni primari e vedere tutelati i diritti fondamentali, ma anche mettere ciascuno nelle condizioni di poter scegliere per sé e per gli altri quanto possa essere di aiuto per promuovere quello che – come ebbe già modo di osservare Cartesio – è il maggiore dei nostri beni: la salute.

La malnutrizione infantile è una condizione subdola e tenace, perché i suoi effetti si prolungano su tutto l’arco della vita dell’individuo, determinando conseguenze a livello fisico e psicologico anche quando la persona è ormai adulta. Diffondere informazioni e consapevolezza su questo problema e ipotizzare possibili piani di intervento non riveste soltanto un primario valore sociale, ma contribuisce a creare le premesse per una condizione di benessere allargato che è parte integrante del bene comune.


Presentazione del volume “La fame nascosta delle nuove povertà”

Gli effetti della crisi economica hanno inciso in modo determinante sui processi di crescita dei bambini in questo ultimo decennio?

Venerdì 12 gennaio 2018 presso
Hotel dei Cavalieri – P.zza Missori n. 1 – Milano

Ne discutono:

  • Don Virginio COLMEGNA
  • Maria Luisa DI PIETRO
  • Pierfrancesco MAJORINO
  • Leonardo SALVEMINI

Anteprima dei risultati del progetto: “Impatto della crisi economica sullo stato di salute dei bambini in Italia”

L’Associazione Mirasole – Istituto di Antropologia per la cultura della famiglia e della persona di Milano e il Gruppo di ricerca dell’Istituto di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno appena concluso la prima fase dello studio “Condizione economica, accesso al cibo e stato di salute dei bambini italiani” su Milano e hinterland. La ricerca, che si svolgerà anche in altre cinque città italiane, si avvalsa della collaborazione di pediatri di libera scelta. Ciò che emerge è un quadro preoccupante, che si può così riassumere: la “fame nascosta” delle “nuove povertà”. Si tratta di situazioni che coinvolgono una parte della popolazione, che viveva in condizioni di benessere e che ha visto ridurre i propri introiti negli ultimi cinque anni (“le nuove povertà”) come riflesso di quella crisi economica che è iniziata nel 2008. Arco temporale, in cui si è registrato un peggioramento della situazione economica familiare.

Non vi è una deprivazione di beni materiali, alcuni dei quali sono stati probabilmente acquisti prima, quanto piuttosto una condizione di grande insicurezza, che si riguarda l’acquisto di cibo (la food insecurity). Si inizia, così , ad acquistare alimenti a basso costo, di ridotte varietà e quantità o notoriamente dannosi (junk food o “cibo spazzatura”), con un conseguente stato di malnutrizione per eccesso (sovrappeso o obesità) o “per difetto”. In questo secondo caso, si possono avere a quadri non solo di grave denutrizione, ma – e questo riguarda i Paesi sviluppati – anche di carenza di introito di micronutrienti (vitamine e minerali) ovvero quei piccoli “mattoni” che contribuiscono alla costruzione

di un organismo salutare. E’la “hidden hunger” o “fame nascosta”, che – nella nostra ricerca – non abbiamo trovato nelle periferie notoriamente più povere della città, ma in zone che potremmo definire insospettabili. E, così, accanto al dovere di intervenire sul “visibile” per colmare condizioni di disagio e di diseguaglianza, è necessario ricercare anche ciò che non è visibile ad occhio nudo, per poi intervenire, offrendo a tutti le stesse opportunità in modo giusto ed equo. In un contesto, in cui si intersecano responsabilità sia individuali sia sociali, trovare una soluzione può. essere complesso, ma non impossibile, se si vuole fare veramente attenzione ai bisogni di ciascuno. Contrastare la povertà e le sue conseguenze non riguarda solo l’oggi, ma anche il domani. Chi ha a cuore il proprio Paese, non può dimenticare che i bambini ne rappresentano la “Primavera” e il “Futuro”.