InsegnaMI l’arte


Il progetto “InsegnaMI l’arte. Milano, la Ca’ Granda e la sua Quadreria raccontate ai bambini” è stato realizzato dall’Associazione Mirasole – Istituto di Antropologia per la Cultura della Famiglia e della persona a Milano a partire dal maggio 2023: un lungo cammino di sensibilizzazione teso a favorire l’interiorizzazione del sentimento di cittadinanza attraverso l’appropriazione di valori comuni veicolati dal patrimonio culturale. L’intervento è stato realizzato grazie al sostegno finanziario di Fondazione Cariplo. 

L’ambizioso tentativo di inclusione sociale ha coinvolto cinquecento bambini dai 7 agli 11 anni (24 nazionalità rappresentate) di vari istituti scolastici di quattro realtà periferiche di Milano: Gratosoglio, Ripamonti, Bovisa, Bovisasca. L’obiettivo è stato quello di stimolare nelle nuove generazioni il senso di appartenenza alla comunità puntando su uno “strumento” dall’ altissimo potenziale, ma che riteniamo venga utilizzato pochissimo a questo scopo: il patrimonio artistico culturale.

L’intervento ha ruotato intorno alla Ca’ Granda e alla sua Quadreria, testimonianze culturali importantissime e simboli indiscutibili di una Milano aperta all’ accoglienza e votata al miglioramento sociale. Il percorso educativo, oltre agli aspetti sociali, ha esaltato l’esperienza di nuovi approcci educativi multidisciplinari, più adeguati alla preparazione della società del domani, basata sulla conoscenza interattiva e condivisa e chiamata ad operare in una realtà sempre più complessa e mutevole.

Per la realizzazione dell’intero progetto è stata costituita un’equipe di specialisti di varie discipline con l’obiettivo di affrontare i contenuti da una prospettiva molto vasta che abbracciasse e coniugasse aspetti specifici legati al patrimonio culturale con approfondimenti di natura sociale. Tempi di esecuzione del progetto: 12 mesi tra preparazione, realizzazione e conclusioni. Specialisti coinvolti: Paola Tettamanzi (ideazione, organizzazione e coordinazione del progetto), Bianca Tosatti (storica dell’arte), Tiziana Zanetti (tutela del patrimonio culturale), Laura Ferrara (Ad Artem, specialista nei percorsi museali e laboratori d’ arte), Giampiero Tartaglia (analitica, valutazioni e proiezioni).

La mattina dell’8 febbraio 2024, è stata ufficializzata la conclusione del percorso con un grande evento presso il teatro Strehler e con il patrocinio del comune di Milano. La manifestazione conclusiva, avvenuta con presentazione pubblica, ha coinvolto 750 persone tra scolari (500), insegnanti, formatori ed esperti, autorità pubbliche, provinciali e regionali, enti pubblici e privati e altri sostenitori.

Fasi del progetto:

  1. Formazione degli insegnanti coinvolti presso gli istituti aderenti al Progetto- Obiettivo: rendere possibile agli insegnanti una partecipazione consapevole all’iniziativa
  2. Visita interattiva dei bambini al Museo “I Tesori della Ca’ Granda”. I percorsi museali vengono costruiti intorno a temi inerenti alle finalità che si intendono raggiungere. Nello specifico si è lavorato intorno al tema del dono. 
  3. Laboratorio conclusivo. Al termine del percorso museale interattivo tutti i bambini accedono al laboratorio (costituito presso l’Archivio Storico della Ca’ Granda) per cimentarsi nella realizzazione di un proprio lavoro in sintonia con i contenuti approfonditi durante la visita (realizzazione di un autoritratto)
  4. Confronto finale con gli insegnanti e raccolta di osservazioni
  5. Analisi dei risultati ottenuti e valutazioni finali con elaborazione di dati e statistiche
  6. Momento di condivisione collettiva presso un teatro della città
  7. Presentazione pubblica del progetto con rapporto finale


E’ stata la prima volta che tutti i bambini delle quattro periferie coinvolte si sono ritrovati insieme. Moltissimi di loro non erano mai stati nel centro di Milano e non avevano mai visto il Duomo, scambiato da molti per un castello. L’evento è stato un affresco potente della realtà multietnica e multiculturale della nostra Milano del futuro. Il 7 marzo 2024, a Palazzo Pirelli, è stato presentato ufficialmente il progetto con la restituzione dei risultati e con l’approfondimento dei dati e delle statistiche che sono state elaborate sul campione di 500 ragazzi. L’obiettivo è stato quello di rendere pubblica questa iniziativa che permette di affrontare l’emergenza dell’inclusione sociale attraverso una prospettiva nuova che vale la pena considerare.

Il progetto ha riscosso un successo enorme, centrando tutti gli obiettivi, avvalorato dal monitoraggio continuo e dall’impatto significativo presso gli istituti coinvolti. I risultati ottenuti e le metodologie applicate costituiscono una solida base di riferimento per gli sviluppi futuri. In particolare, la sua struttura generale e le azioni specifiche che lo costituiscono lo rendono un modello agevole e duttile per progettazioni a lungo termine. 

Il progetto deve intendersi come una prima tappa di un percorso che prevede: un monitoraggio esteso su un orizzonte temporale più lungo; estensione dei contenuti, diversificazione delle iniziative e degli argomenti trattati e coinvolgimenti più profondi delle comunità di riferimento (istituti scolastici, insegnanti, genitori etc.); consolidamento degli approcci integrati sociali, culturali ed educativi e integrazione nei percorsi scolastici in modo da attuare dei processi educativi multidisciplinari più idonei a gestire i rapidi cambiamenti del mondo odierno e futuro.

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