Storia e missione

Quadro di riferimento

Il XX secolo ha messo da parte l’illusione che la Storia fosse guidata dalla legge del progresso costante garantito dalla crescita continua dell’Uomo, passato dal mero soddisfacimento dei bisogni primari al dominio degli elementi, fino a diventare l’artefice assoluto di tutto ciò che accade sul pianeta. 

Il percorso evolutivo umano non è sempre stato contrassegnato dal “progresso”, dove “il progresso” rappresenta una crescita morale, sociale, consapevole, basata sui valori e non un semplice sviluppo economico/tecnologico. Il modello di vita odierno, antropocentrico, non può essere considerato come il punto di arrivo dell’evoluzione umana. Globalizzazione, esplosione demografica ed uno sviluppo Tecnologico, soprattutto digitale, inarrestabile, hanno causato un mutevole quadro geopolitico, il cambiamento climatico e l’inquinamento, esasperato le disuguaglianze sociali con una velocità dei cambiamenti tale da rendere inadeguati i modelli economici e sociali e rendere insostenibile la loro applicazione. L’emergenza COVID 19 ci ha soprattutto dato un segnale per prendere coscienza di ciò che sta accadendo, della fragilità dell’ecosistema e dell’insostenibilità del nostro impatto sul pianeta.

Oggi, la Terra è una patria di destini comuni, dove prevalgono incertezza, paura e logiche regressive. La domanda che, oggi, tutti ci poniamo è come sopravvivere alla crisi ecologica, politica, sociale e morale del pianeta. Dopo decenni di ricerche e riflessioni, alcuni filosofi all’avanguardia propongono una trasformazione globale della società, sintetizzata nel saggio di Edgar Morin, specialista della complessità, “La via, per l’avvenire dell’umanità”. Solo una metamorfosi simile a quelle che traghettarono l’umanità fuori dalla Preistoria e dal Medioevo ci consentirebbe di sfuggire al disastro planetario. “La scienza insegna che in natura, un sistema, quando non riesce più a risolvere i propri problemi vitali, se non vuole perire, è costretto alla metamorfosi. Il bruco è capace di autodistruggersi, ma anche di auto-ricostruirsi per diventare una farfalla. L’idea della metamorfosi non è una follia, è una realtà che si è già realizzata altre volte nella storia del Pianeta, nella Preistoria, ma anche nel Medioevo”. 

Possiamo, dunque, ancora “sperare” di cambiare in meglio il nostro futuro con nuovi modelli di vita che non considerino esclusivamente l’uomo, ma il pianeta, con tutto ciò che contiene, come bene comune da salvaguardare, garanzia di sopravvivenza e di benessere di tutti e di tutto. La priorità per il cambiamento, per questa trasformazione sociale del nostro modo di essere, che superi la prospettiva antropocentrica, è un approccio multi-competente e integrato, basato sugli aspetti etici, i valori fondamentali della responsabilità umana, atto a garantire la visione d’insieme, senza penalizzare le indispensabili individualità specialistiche. Occorre rivedere il nostro modo di essere, salvaguardare il nostro modo di vivere agendo in relazione con la natura e rispettando la sua biodiversità. A tale proposito il filosofo Massimo Venturi Ferriolo  propone di “trasformare il mondo in un giardino e il giardino in un mondo. Il giardino è immagine e metafora del vivere in armonia per disporsi a una relazione, che va ripensata, fra uomini, animali e natura”. Si tratta di una visione del futuro, ancorata al mito eterno del paradiso terrestre dove esiste il dialogo con la natura e non la contrapposizione fra uomo e natura. 

Nuovi modelli sociali, economici, educativi, formativi, politici, dovranno essere formulati, basati su saldi principi morali e coinvolgimenti individuali e collettivi. I cambiamenti dovranno essere gestiti con opportune politiche, visione inclusiva, e lungimirante. Queste sono le premesse necessarie per una svolta decisa verso un futuro sostenibile.

La visione teologica è consonante con quella filosofica ed è sintetizzata magistralmente nelle Encicliche di Papa Francesco, “Laudato si’ sulla cura della casa comune”, il cui titolo è tratto dal Cantico delle Creature di San Francesco “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra.” e “Fratelli Tutti”. Il Papa evidenzia che la Terra, maltrattata e saccheggiata, richiede una “conversione ecologica”, un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per “la cura della casa comune”. A tale proposito le Encicliche sottolineano l’importanza di un’ecologia integrale, inseparabile dal bene comune come nuovo paradigma di giustizia, perché l’uomo è connesso alla natura che non è “una mera cornice” della nostra vita. “Non ci sono due crisi separate, una ambientale ed un’altra sociale – scrive il Papa – bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”.

Filosofia e teologia per non escludere l’uomo dal cammino infinito dell’evoluzione creatrice richiedono la garanzia di un reale sviluppo sostenibile, che non sia solo una mezza misura, ma cambi il concetto tradizionale di sviluppo conservando tutti gli aspetti positivi della globalizzazione e delle nuove tecnologie, mettendoli al servizio di un nuovo modello di sviluppo umano. Occorre la garanzia etica della responsabilità contro il deterioramento del nostro pianeta con la prospettiva di una Terra integrale, intesa come integrazione complessa di uomini, animali, vegetali e minerali. 

La scienza ha un compito privilegiato in questo processo di cambiamento per un’ecologia integrale e occorre perciò indirizzare la ricerca verso la cura della salute globale. È sicuramente confortante notare che negli ultimi anni i segnali positivi dai Governi, dal pubblico e dal privato siano in aumento e tutti siano in assonanza con i principi sopra esposti. Dal fondo monetario internazionale (IMF), dal World Economic Forum, dai Governi Nazionali e dall’Unione Europea il consenso sull’adozione di politiche atte a favorire l’economia verde, l’inclusione, e sistemi di protezione sociale completi sembra unanime. In ritorno, le misure adottate dovrebbero permettere di accrescere la capacità produttiva e il benessere di tutti. Le multinazionali, soprattutto americane ed europee enfatizzano la necessità di non considerare la generazione e la distribuzione del valore creato riservate ai soli azionisti e la massimizzazione del profitto nel breve termine come fine ultimo, ma di re-investire il profitto a beneficio di tutti, in prospettive a lungo termine e sostenibili. Nei bilanci si registra già un peso crescente per la “Responsabilità Sociale” (ESG – Ecological Social Corporate Governance). Lo sviluppo del modello delle B Corp (Benefit Corporation), sembra rappresentare una ulteriore iniziativa nella direzione auspicata: un movimento di imprese con l’obiettivo comune di essere protagoniste di un cambiamento globale e di rigenerare la società, creando, con le proprie attività, un impatto sociale e ambientale positivo.

Una leadership mondiale credibile, basata sull’etica della responsabilità, che si adoperi per il bene comune e non per l’interesse personale/nazionale (a breve termine) e che guidi l’economia verso un sistema inclusivo e sostenibile è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Abbiamo bisogno di ogni contributo e responsabilità individuale: solo uno sforzo congiunto, sinergico, e “globale” dall’individuale al collettivo potrà essere efficace per realizzare una nuova società, centrata sul pianeta “bene comune” sostenibile per i territori e tutti gli esseri viventi, intesi come grande famiglia fondata sull’integrazione di tutti i valori della diversità o eterogenea identità culturale e i valori etici e sociali fondamentali.

Storia

L’Associazione Mirasole è nata nel 1988, con sede a Milano, grazie alla volontà e alla lungimiranza dell’Avvocato Goffredo Grassani, per favorire il recupero e il restauro del complesso monumentale dell’Abbazia di Mirasole e quindi per promuovere la Quadreria dei Benefattori della Ca’ Granda (attuale Policlinico), la Biblioteca Storica di Medicina e tutto il patrimonio artistico culturale accumulato in oltre cinque secoli dall’Ospedale Maggiore, dando vita ad un singolare luogo culturale al servizio del malato, della persona e della famiglia.

Le attività dell’Associazione si sono estese negli anni fino alla creazione di un proprio Centro di studi e ricerche sulle relazioni educative e alla costituzione, quale proprio organismo interno, nel 2009, dell’Istituto di Antropologia per la cultura della famiglia e della persona, per lo sviluppo della ricerca scientifica, della didattica, della formazione e consulenza sulla famiglia e sulla persona umana in genere, nel rispetto dei valori autentici della persona e della famiglia previsti dall’art. 39 della Costituzione italiana e dei principi di sussidiarietà di cui all’art. 118 della Costituzione italiana. L’Associazione ha operato un cambiamento statutario nel 2022, trasformandosi in Ente del Terzo Settore (ETS), iscritto al Registro degli Enti del Terzo Settore (RUNTS). L’adattamento dello Statuto, che specifica lo scopo e la struttura organizzativa, è stato necessario per l’adeguamento alle norme che disciplinano tali enti (D. Lgs. 117/2017), mantenendo la qualifica di Attività di Promozione Sociale (APS).

L’Associazione continua, inoltre, a favorire iniziative per il mantenimento e la promozione del patrimonio artistico accumulato in oltre cinque secoli dall’Ospedale Maggiore, testimonianza unica e simbolica dell’indispensabile ruolo sociale esercitato nei secoli dalla filantropia delle famiglie milanesi.

L’Associazione/Istituto di Antropologia, per vocazione statutaria e alla luce di quanto illustrato, è in una posizione ideale per poter fornire il proprio sostegno allo sviluppo di iniziative per trasformare il nostro modo di essere. Le iniziative specifiche continueranno sulla scia dei risultati passati, secondo la missione propria dell’Associazione, integrate in percorsi a lungo termine, nei quali si affronteranno tematiche di scala e complessità maggiore, atte a stimolare in modo più radicale il richiamo ai valori, la sensibilizzazione sul bene comune e quindi la trasformazione del nostro modo di essere, verso la realizzazione della visione.

Missione

L’Associazione realizza iniziative al servizio del malato, della persona e della famiglia. Attraverso il suo Istituto di Antropologia propone lo sviluppo di ricerca scientifica, didattica, formazione e consulenza sulla famiglia e sulla persona umana in genere, nel rispetto dei valori autentici della persona e della famiglia previsti all’articolo 39 della Costituzione Italiana e dei principi di sussidiarietà di cui all’articolo 118 della Costituzione.

Politiche

L’Associazione adotta il seguente codice di condotta per il raggiungimento dei suoi obiettivi:

  • investe i fondi che amministra inclusi gli avanzi di gestione esclusivamente per le attività previste statutariamente e richiamate nella Missione sopra menzionata.
  • utilizza prevalentemente volontari, le cui prestazioni sono rese a titolo gratuito, per lo svolgimento delle attività.
  • favorisce iniziative che siano economicamente, ecologicamente e socialmente sostenibili, per sviluppare e soprattutto sostenere nel tempo iniziative di solidarietà, cura della persona e dei più fragili, integrazione tra generazioni, culture, etnie e inclusione in senso lato, sviluppo sociale e iniziative di formazione, sviluppo, educazione e arricchimento culturale.
  • interagisce e coopera con altre Associazioni, Fondazioni, Enti aventi le stesse finalità alle prese con iniziative sinergiche o complementari al fine di sfruttare economie di scala e di massimizzare l’impatto dei progetti e delle iniziative. A tale proposito, l’Associazione potrebbe promuovere ed essere portavoce di un Manifesto condiviso.
  • accede ad azioni di finanziamento pubblico e privato (ad esempio attraverso Istituti di Credito, Privati, Finanziatori, Donatori, Industrie, Catene professionali, Fondi Europei, Fondi Nazionali, Crowdfunding, Venture capitals) a sostegno dei propri progetti, anche organizzando eventi ed azioni specifiche per il più ampio concorso di aiuti.
  • sviluppa i progetti favorendo la collaborazione di gruppi di esperti scientifici, università, centri specialistici, Enti, società e aziende specializzate. In generale, promuove le collaborazioni con soggetti pubblici e privati per la realizzazione degli scopi statutari.
  • comunica le finalità e lo scopo dell’Associazione e questo nuovo modo di “essere“ a cittadini, enti pubblici, imprese, scuole, università, enti di ricerca, ospedali e strutture sanitarie, istituzioni regionali e nazionali, per la loro sensibilizzazione e pieno coinvolgimento.